Il ritorno nei boschi, ritrovare se stessi per guardare la realtà per quello che è.
Oggi dopo un po’ di giorni di intenso lavoro nello scrivere e nell’impostare alcuni progetti per il futuro, ho deciso di ritornare nei boschi, nei luoghi dove periodicamente riporto i miei passi per sostare e per stare con tutto ciò che si anima dentro di me. E anche in questi giorni difficili per tutti, sia per le tensioni sociali che per le prospettive, ci può essere data un’occasione importante, la possibilità di fermarci. Possiamo mettere intenzione in questo, e non solo eseguire delle disposizioni di carattere pubblico e per la salute di ognuno di noi.
In questo periodo in cui possiamo concederci del tempo, abbiamo la possibilità di riflettere, di soffermarci sul sentirsi, sul percepirsi; osservare ciò che in noi si anima nel corpo e nella mente, ciò che ci abita e ciò che ci spaventa, ciò che ci genera tristezza e preoccupazione.
Possiamo cercare di lasciare tutto in questi giorni, lasciare che tutto sia, anche le difficoltà.
In questo stare con noi e nel recuperare il rapporto con sé stessi, potremmo accedere a delle fonti più profonde che abitano le esistenze di tutti gli esseri umani di questo pianeta.
Allora possiamo cercare qualcosa di autentico con le persone che ci sono vicino e finalmente parlarci, finalmente raccontarci, dire di noi, finalmente guardarsi negli occhi. Telefonare a un amico, a un’amica, a persone importanti ma lontane nello spazio, per parlare con loro e finalmente ascoltarli.
Possiamo evitare di trasferire paure. Possiamo concepire delle relazioni fondate sulla fiducia. Possiamo provare a sperimentare la gioia di percepire noi e l’altro. Questi possono essere i molti doni di questo periodo. Forse i doni più autentici, quelli dei momenti di sofferenza dove tutto ci chiama a sostare, a fermarci, a guardare la realtà per quello che è.
Per chi medita e per chi ha fatto alcuni percorsi con me ed è in cammino, questa è un’occasione importante per osservare quanto è autentico il nostro sentire; quanto in realtà in noi abita la vita, in ogni respiro, ogni passo, in ogni piccolo gesto, nel mettere intenzione nell’esserci, in ogni cosa, in ogni attimo della nostra giornata. Per far questo non è sufficiente dichiararlo, è necessario farlo, semplicemente sostare, adagiare la nostra attenzione sul respiro, sulle sensazioni e permanere in questo stato, in ogni suono che arriva, in ogni pensiero che si manifesta, senza trattenere nulla, se questo ci è possibile.