Care amiche e cari amici, annuncio la nascita di una nuova rubrica, consultabile sul mio sito, dedicata a Diritto nuove prospettive: Diritto, Relazione e Salute.
Nella presente rubrica verranno infatti inseriti testi, studi elaborati relativi a materie giuridiche, ad un nuovo modo di far diritto, ponendo quale priorità il benessere integrato dell’essere umano soprattutto sotto il profilo relazionale.
Il diritto nasce per offrire un margine di sicurezza relazionale, anche se nell’esperienza di tutti i giorni non pare questa la via sufficiente per garantire relazioni serene, costruttive, pacifiche e benevole, ispirate alla crescita ed all’evoluzione dell’essere umano.
La vita di relazione, l’educazione alla vita di relazione, assumendo il principio base della interconnessione e dell’interdipendenza, divengono aspetti essenziali che danno valore alla funzione del diritto soprattutto nelle sue formulazioni universali che riguardano la dignità umana ed il rispetto dei bisogni, delle aspirazioni di ogni essere umano.
Siamo testimoni di come l’analfabetismo relazionale sia la causa di molte sofferenze ed incomprensioni, abbiamo avuto modo di osservare nella collettività come momenti di crisi abbiamo fatto emergere oltre ogni velo i reali stati di coscienza delle persone e pertanto su questi aspetti vorremmo lavorare per generare integrazione interrelazionale, rappresentando le nuove frontiere della neurobiologia relazionale.
La relazionalità è un elemento costitutivo della salute per questo in questa nuova rubrica ho l’obiettivo di indagare come diritto e dimensione relazionale possano permearsi per dirigersi verso il benessere della collettività e di ogni suo singolo componente.
Sono Giuseppe Reale, istruttore di Mindfulness formato presso l’A.I.M. di Milano, counselor e formatore relazionale secondo il modello Co.R.Em., a seguito di master presso l’Università di Siena, docente al master per la Promozione della salute presso il Ce.Spes. centro sperimentale della facoltà di medicina dell’università di Perugia da due anni, dove mi sono occupato in modo specifico dei processi di consapevolezza e la promozione della salute nelle organizzazioni, trattando delle forme di leadership consapevole e dell’intelligenza emotiva.
Da oltre un trentennio mi occupo di consenso informato e di diritto alla salute. Mi occupo di vita di coppia, genitorialità ed educazione dell’infanzia nella consapevolezza, con particolare attenzione ai processi di sintonizzazione nel rapporto madre ed infante.
Ho contribuito inoltre alla formulazione della carta dei diritti dell’anziano presso il Consiglio d’Europa ed sono attualmente membro del comitato scientifico della F.I.A.P.A. con sede a Parigi.
Sono direttore di una Fondazione Partecipata, Fondazione Rebecca che è un ente di ricerca e sperimentazione sull’educazione integrale e la vita di relazione per lo sviluppo e salute dell’Umanità.
La Mindfulness ha una funzione liberatoria e terapeutica, consente di riprendere il controllo sul proprio stato di salute ed arrivare ad una certa tranquillità mentale che inevitabilmente si riverbera sullo stato di salute del corpo.
Il livello di stress nella nostra vita attuale è molto elevato, dal lavoro alla famiglia non vi sono spazi in cui lo stress ne rimane lontano. Tutti, in qualche modo, cerchiamo di vivere meglio, in salute, in equilibrio nelle relazioni, nel rapporto con noi ed il nostro corpo, per ricercare uno stato di salute e benessere che accompagni il nostro esistere. La mindfulness può permettere di migliorare le proprie condizioni generali, di prendere in mano la propria salute, in modo costante e permanente, anche con funzione preventiva rispetto al disagio ed alla malattia in genere.
La mindfulness, può consentire di mappare un percorso per migliorare il rapporto con noi, il nostro corpo, e tutto il mondo dei fenomeni mentali che ci abitano per migliorare la nostra qualità di vita ed il nostro benessere. La mindfulness ha fatto il suo ingresso in contesti clinici, nelle organizzazioni, nelle scuole. Tra le persone che aderiscono al protocollo è possibile osservare come vi siano evidenti miglioramenti nella capacità attentiva, nel modo di costruire le relazioni e nel modo di prendersi cura di sé e di migliorare lo stato di benessere personale e relazionale. La neuroplaticità del nostro cervello e la relazione corpo-mente sono dati ormai assunti dalle neuroscienze.
In realtà non hai bisogno di nulla! 🙂
Se vuoi rendere più confortevole la meditazione,
puoi utilizzare alcuni accessori che possono esserti utili.
Qui trovi quelli che utilizzo io.
Hai bisogno di altre informazioni? Ecco qui alcune risposte alle domande più comuni sulla Mindfulness che mi vengono poste.
Puoi iniziare a praticare la Mindfulness seguendo il protocollo MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction), cercando il corso che risponde alle tue esigenze, nell’elenco qui sotto.
La mindfulness è adatta a chiunque voglia entrare in contatto con la propria dimensione corpo-mente in maniera profonda e consapevole.
Può essere applicata a tutti i contesti e può essere una risposta funzionale allo stress.
La mindfulness fa al caso tuo se:
Nella sua forma classica, il protocollo è composto da 9 incontri a cadenza settimanale.
I primi 8 incontri durano 1h30m ciascuno e vengono svolti durante la settimana.
L’incontro conclusivo è un’occasione di incontro e socialità, oltre che di pratica e viene svolto dalle 10 alle 17 generalmente di sabato o domenica.
Il protocollo che ti propongo è strutturato in forma integrata, curando in modo particolare il tema della vita di relazione, ambito in cui spesso si generano sofferenze che determinano malesseri nel corpo e nella mente delle persone.
In modo specifico nel protocollo MBSR si lavora sui processi relazionali:
Libro di poesie nate nella Mindfuness.
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