Mindfulness, Counseling e Diritto: il filo conduttore di un cammino fatto di studio ed esperienza
Rileggendo questi 56 anni di vita, la sensazione che provo è quella di aver vissuto plurime esistenze, anche apparentemente molto lontane tra loro, ma che sono tutte contraddistinte da una particolare attenzione al sentire l’esistenza in ogni suo aspetto, con curiosità, verso il mistero e la vastità dell’esperienza umana.
Unendo i puntini della mia vita, mi rendo conto infatti che il mio cammino dal diritto al counseling relazionale fino alla mindfulness e al Dharma è tutto orientato alla vita di relazione, alla promozione della salute, al benessere organizzativo e personale: ambiti nei quali ancora oggi mi muovo nel mio lavoro quotidiano.
Studi universitari, Filosofia e Yoga
Mi sono laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Torino con una tesi sulla Giustizia distributiva e l’equità sociale. Durante quel periodo mi sono mantenuto lavorando come maestro elementare presso l’Istituto San Giuseppe di Torino e iniziando un periodo di ulteriore approfondimento di diverse culture religiose attraverso teologi, mistici e maestri, spaziando dal cristianesimo cattolico, protestante e greco ortodosso, con attenzione all’esperienza del Monte Athos, all’induismo, al Buddhismo tibetano e all’Islam nelle sue manifestazioni mistiche.
Mi ricordo di quegli anni come un periodo di studio e di ricerca instancabile, mi muoveva una grande curiosità che mi ha spinto ad avvicinarmi alle idee di molti pensatori come René Guenon e G. I. Gurdjieff, e a pratiche come lo Yoga integrale di Sri Aurobino e della Mére.
Devo dire che le letture, la pratica, gli approfondimenti non sono mai cessati e continuano tutt’oggi, instancabilmente. Oggi la mia biblioteca, in continua crescita, presenta oltre diecimila volumi che spaziano dalla filosofia, alla sociologia, alla teologia, alla mistica delle diverse religioni, al diritto, alla vita di relazione, alla psicologia, alla Mindfulness, al Dharma, all’agricoltura, all’alimentazione e alla salute in una prospettiva salutogenetica ed olistica.
Diritto, Amministrazione di sostegno e Giudice tutelare
Dopo l’Università mi sono dedicato alla pratica notarile per 20 anni presso due prestigiosi studi notarili e poi alla volontaria giurisdizione dedicando dieci anni alla magistratura onoraria nella veste di Giudice tutelare presso il Tribunale di Torino e diverse sezioni distaccate.
In questo lungo periodo mi sono specializzato su un tema a me molto caro e molto delicato come quello dell’amministrazione di sostegno per il quale ho partecipato come relatore in numerose conferenze pubbliche, convegni, seminari, incontri e interventi formativi per professionisti e istituzioni come il Consiglio Superiore della Magistratura.
Tanto lavoro, ma anche tanto amore. In una delle mie conferenze ho incontrato Deborah, con la quale è stato amore a prima vista. Ci siamo sposati e abbiamo avuto quattro figli straordinari e tra questi Rebecca che ci ha lasciato all’età di due anni. Un evento che ha aperto ferite profonde e in un attimo ha scardinato tutte le mie certezze.
La nascita di Rebecca e le sue difficoltà hanno fatto emergere stati di cui non avevo mai provato la consistenza: paure, tristezze, disorientamento, domande laceranti, dolore, solitudini infinite e poi Lei i suoi sorrisi, le sue gioie improvvise, uno sguardo penetrante, limpido, sconcertante. Gli incontri che hanno parlato di Lei, della sua storia, del suo significato, del significato della sua esistenza. Lei mi ha condotto sulla soglia di un Varco che ho deciso di attraversare e lì si è riaperto un cammino, incontrando la notte… i lineamenti dell’ombra. Lei ha portato i miei occhi a guardare oltre, calandomi nel senso della sofferenza e della gioia, ho appreso di non poter tornare più indietro, determinato nel cammino della comprensione profonda.
Ogni figlio ha portato i suoi doni, così Rebecca… doni attuali, doni che hanno permesso la trasformazione… ancora oggi la sua presenza porta significato.
In un momento sono crollati quegli apparenti valori su cui pensavo di aver posto le basi della mia esistenza: tutto è entrato in un silenzio che chiedeva di fermarsi, di guardare con coraggio nel buio della coscienza, in quella notte oscura che ogni cammino fa incontrare.
In poco tempo ho preso l’importante decisione di rivoluzionare la mia vita lavorativa e personale. Volevo apprendere nuovi modi per occuparmi delle sofferenze esistenziali che caratterizzano la vita di ogni essere umano: percependo l’arduo e complesso cammino per costruire la libertà come non afferente al solo diritto, volevo quindi approfondire la comprensione dei meccanismi relazionali tra le persone.
Counseling e Mindfulness
Il vaso infatti a quel punto era aperto e ho proseguito lungo il nuovo cammino seguendo un intenso percorso per diventare istruttore di Mindfulness insieme alla dott.ssa Antonella Comellato, al dott. Fabio Giommi e successivamente al Prof. Henk Barendregt e ad altri validi maestri.
Protocollo MBSR e Mindfulness relazionale nei contesti organizzativi
Da allora sono passati quasi dieci anni in cui mi sono formato e specializzato come istruttore di Mindfulness, ho tenuto numerosi corsi e seminari in cui ho incontrato centinaia di persone che cercavano risposte alle loro preoccupazioni, all’ansia e allo stress che possono colpire sul lavoro e nella vita relazionale, familiare, di coppia.
Ho avuto l’onore di insegnare, nell’ambito di formazioni superiori, al CeSpes dell’Università di Perugia introducendo la Mindfulness come via essenziale per fondare un qualsiasi progetto integrato diretto a promuovere concretamente la salute.
Ho iniziato a sperimentare un protocollo MBSR integrato che pone ancora maggiore attenzione allo stress, ai processi dell’ascolto e della comunicazione, un protocollo integrato che sembra portare grandi benefici direttamente nei contesti organizzativi dove ho incominciato a proporre la Mindfulness come via per aumentare l’efficienza interna, ridurre lo stress e aumentare la collaborazione e l’ascolto tra le persone: aziende, consorzi di servizi sociali, organizzazioni pubbliche e private che hanno capito l’importanza di coltivare il benessere dei propri dipendenti.
Vita di relazione
Oggi scrivo queste parole e mi rendo conto che il tema di fondo che ha caratterizzato tutta la mia vita è la vita di relazione, dal Diritto fino alla Mindfulness.
Il Diritto infatti nasce per dare certezza alla vita di relazione, per costruirla offrendo strumenti per la libertà nella collettività, nel vivere collettivo.
Il Counseling relazionale secondo il modello Co.R.Em. ideato e promosso dal prof. Cheli fonda inoltre il proprio intervento sul raggiungimento di equilibri relazionali essenziali per generare salute nell’individuo e nei contesti organizzativi in cui l’essere umano si viene a trovare.
La Mindfulness, infine, è la consapevolezza per accedere al cuore dell’integrazione, fenomeno essenzialmente relazionale.
Nessuna competenza viene dunque abbandonata, neanche la fondamentale conoscenza del diritto, forse unica nel suo panorama in quanto improntata su di una visione olistica e centrata sul fenomeno relazionale come elemento costitutivo della salute di ogni essere umano e della terra in cui viviamo.
Questo mio percorso si rispecchia in questo sito dove trovate letture, guide, articoli, proposte formative, corsi e seminari di approfondimento per radicare nella Mindfulness e nel momento presente. Questo sito rappresenta i miei diversi impegni diretti a garantire una costante attività a sostegno della crescita degli esseri umani e dei loro contesti di vita. Un impegno diretto a dare una risposta funzionale alla sofferenza relazionale: Diritto, Counseling relazionale, Mindfulness come strade efficaci per promuovere la salute ed il benessere.
Nella mia vita ho incontrato esseri speciali e questo continua ad avvenire ogni giorno, a tutti loro vanno gratitudine e benevola amorevolezza, dai miei maestri ai miei allievi, da coloro che mi sono stati vicini e coloro che mi hanno creato ostacoli anche importanti, anche grazie a loro tutto questo oggi è divenuto possibile.
In conclusione riecheggiano le parole di G.I. Gurdjieff, tratte da “Vedute sul mondo reale”:
“Non essere troppo curioso e non perdere tempo con ciò che attira la tua attenzione, ma non ne vale la pena.
Il tempo è prezioso, e non deve essere sprecato per cose che non sono direttamente in relazione con la tua meta.
Ricordati dove sei e perché sei lì.
Non aver troppa cura di “te”, e rammenta che nessuno sforzo viene fatto mai invano.
E adesso puoi metterti in cammino”.